Psicologia Canina Roma

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Un nuovo modello educativo

set - 12 - 2013
admin
Ritengo sia giunto il momento di entrare nel vivo dei nostri progetti per il futuro trattando un’iniziativa che coinvolge sia me che gli educatori cinofili da me formati ossia la proposta di un nuovo modello educativo.E’ nata spontaneamente la necessità di lavorare a un documento sull’ EDUCAZIONE che farà parte del programma ufficiale del centro di psicologia canina.Obiettivo, impegnativo ma non impossibile, che potremo realizzare unicamente grazie al contributo attivo di tutti coloro che vogliono davvero cambiare l’interazione con il proprio cane da un punto di vista sia materiale che spirituale, anziché continuare ad arrabbiarsi con lui oppure sperare che le cose cambino da sole come per miracolo.
Immagine 2 L’educazione del proprio cane non deve più ridursi a un’attività di “inserimento dati” nelle teste dei nostri amici, ma deve tener conto di quali sono gli insegnamenti che meglio si a dicono allo sviluppo sia del cane giovane che del cane adulto . Non si tratta più di dover rispettare un metodo a tutti i costi, perché si ritiene indispensabile che entro i 2 anni d’età un cane debba obbligatoriamente venire a conoscenza di una certa quantità di informazioni, costi quel che costi. Nella nuova visione dell’educazione non è più importante quante cose il cane sa, bensì quanto risulta sano il suo sviluppo. Il è un insieme di intelletto, emozioni e corpo; va pertanto tenuto conto del sano sviluppo di tutte e tre queste istanze, mentre oggi il cucciolo viene considerato alla stregua d’un contenitore intellettuale nel quale le manifestazioni emotive e l’espressione corporea vanno tenuti il più possibile sedati durante le ore di lezione. In questa fascia d’età non è pertanto consigliabile un sovraccarico della mente.Si praticano metodi di educazione chiusi che escludono a priori altri  modi di interagire con il cane creando delle vere e proprie fazioni o schieramenti. I proprietari di cani anzi che avere come unica motivazione l’interazione con il proprio cane diventano fan di quell’educatore,addestratore o psicologo canino e in questo modo non fanno altro che riproporre una copia e chiudere la loro interazione. In poche parole sembra che i sistemi siano diventati più importanti dei cani stessi.Secondo il mio modo di vedere la prima cosa da fare è pulire come si dice in gergo il cane ,ossia togliere anzichè immettere . In questo modo il livello di attivazione emozionale sarà intermedio e pronto a ricevere messaggi dall’esterno. In questo stato mentale di assoluta serenità il nostro amico a quattro zampe risponderà a quasi tutto ciò che gli viene proposto . Attenzione però a non esagerare.Immagine 4I nostri educatori accompagneranno cane e conduttore per tutto il periodo di questa magica avventura,ma non avrà mai un ruolo centrale rispetto al proprietario del cane . Il cambiamento del cane potrà avvenire attraverso loro ma non grazie a loro.Lo scopo del nostro lavoro non è fare in modo che al temine del corso tutti i cani e padroni siano in grado di ripetere le nozioni apprese durante le lezioni, bensi’ la crescita armonica ( fisica ,emotiva e mentale) del loro rapporto.

Da questa prospettiva il lavoro fisico ha pari dignità di quello mentale.

In una educazione intesa come comandi o esercizi fatti nel momento sbagliato il cane si limita ad imparare e a ripetere,purtroppo è quello che vedo in quasi tutti i centri di addestramento.

Cosi’ facendo blocchiamo nel nostro amico a quattro zampe, l’intuizione, le iniziative, la collaborazione e l’interazione con l’ambiente, ma questo purtroppo ancora non è stato capito.

L’impulso alla conoscenza non viene stimolate nel cane alimentandone la competitività come nelle gare di agility ma nutrendo i suoi istinti naturali e facendo emergere o reindirizzando le sue motivazioni.

Sono convinto e grazie anche ai miei collaboratori di poter riuscire a dare una visione completamente diversa di ciò che è il cane . Perchè sono stanco di frasi fatte come il cane è il miglior amico dell’uomo e poi ogni anno si verificano abbandoni in numero considerevole. Ci deve essere qualcosa che non torna.

Non pensate che ci siano delle incomprensioni tra uomo e cane ? Non pensate che gli esercizietti che vi propongono siano un modo per darvi l’impressione di comunicare con il cane? Quanti cani super addestrati fuori controllo avete visto? Io molti.

Il cane è l’ombra  di ciò che proiettiamo su di lui. Allora rimbocchiamoci le maniche, modifichiamo la nostra sagoma e proiettiamo su di lui una ombra che sia giusta e dia benessere al cane. I metodi chiusi lasciamoli a chi non vuole ricercare dentro se stessi e a chi non vuole assumersi delle responsabilità.

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